Rami prostrati
Acquaforte Acquatinta
Anno: 2014
Tecnica: Acquaforte/Acquatinta
Lastra: zinco mm. 250x200
Carta: bianca gr/m2 285 di mm. 500x350
Inchiostro: nero
Rosaspina Fabriano: piè di pagina
Timbro a secco MZ: al centro piè di pagina
Tiratura: esemplari n°45
Stampatore: l'autore
Descrizione
PROSTRAZIONE COME INVITO AD UNA RISALITA
di Francesco Pullia
Una quercia si sporge da una sopraelevata all'uscita dal supermercato. In tanti l'avranno vista più o meno di sfuggita, ma nessuno se n'è accorto, nessuno ne è rimasto attratto. Eppure sta lì a metà strada tra chiedere e annunciarsi. Come se ambisse a richiamare su di sé l'attenzione, fa eco nella sensibilità di un artista di passaggio che, notatala casualmente, ne resta folgorato, irretito. La macchina fotografica per immortalare quella scheggia d'evidenza è a portata di mano (bisognerà pure, in qualche modo, alimentare la memoria). L'obiettivo è fissato, si coglie l'istante. Una volta a casa, dall'esame dello scatto si ha subito conferma di quanta simbologia sia insita nel quotidiano. Siamo immersi, calati in simboli e rimandi ma abitudine, fretta, superficialità ci rendono privi della loro presenza, del loro significare, offuscandocene la visione. Albero riconosciuto, sin dalla remota antichità, come divinatorio e oracolare, la quercia sembra essere nella foto cresciuta al contrario: le radici nel cielo, il groviglio frondoso al di sotto della terra. Illusione ottica o non, invece, sollecitazione a riannodare fili spezzati? C'è una conoscenza ctonia, resasi appunto, nel corso dei secoli, tale, per non essere sottoposta a banalizzazione e corruzione e continuare, in tal modo, a comunicare l'invisibile e, senza alcun paradosso, l'incomunicabile. Una gnosi che travalica il sapere, anzi lo squaderna, ergendosi ben al di là del meretricio cognitivo e culturale di cui l'uomo, arrogandosi, senza alcun fondamento, cosmica centralità, si è reso responsabile. "Rami prostrati" ha intitolato Massimo Zavoli la sua opera. In realtà, a prostrarsi non sono le propaggini della pianta ma l'essere umano. Non è un caso che l'albero abbia rivelato di sé un aspetto recondito, in aperta sfida ai canoni dell'imperante razionalità. Viene in mente quanto Wittgenstein scrisse in un'annotazione al "Ramo d'oro" di James Frazer: "il risvegliarsi dell'intelletto avviene con una separazione dal terreno originario, dal fondamento originario della vita". Una cesura che ha comportato inevitabili, pesanti, conseguenze gettandoci, indifesi, in balia del dolore, dello smarrimento, orfani di luce, dell'archetipo materno. Non di risveglio si è trattato, ma di ottundimento. L'albero in cui l'artista si è, dunque, imbattuto allude a quella ciclica reciprocità, su cui, nei suoi studi, si è soffermato Jacques Brosse, costituita dalla discesa nell'incarnazione, nel mondo naturale e dalla risalita redentrice verso la sorgente principiale. Agli insegnamenti cabalistici appartiene l'albero della vita proteso dall'alto verso il basso, con l'energia divina che attraversa l'intero capovolgimento invitandoci a ripercorrere il tragitto dal fondo alla cima. Nulla, si sa, accade mai a caso. Di certo, non una visione percepita dall'occhio di un artista. La quercia di Zavoli è metafora della condizione in cui siamo precipitati. Si pone e impone come accorato appello a riscattarci dall'abisso per sospingerci nei luoghi della consapevolezza, negli ambiti della retta conoscenza. Tutto il resto, come fogliame ingiallito, è destinato ad essere spazzato via dall'impetuoso vento della morte.
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Riferimento
Premio Internazionale Spoleto Festival Art 2014
Acquaforte depositata presso l'Archivio di Stato di Terni
Testo sulla descrizione dell'opera di Francesco Pullia
Arte chiama Arte
Poesia abbinata all'acquaforte "Rami prostrati"
LE RADICI DELL'ANIMA
di Stefano de Majo
Sibila il vento,
s'insinua dentro
le fronde
e scuote
Sibila il vento
a stento
il tronco
resiste ritto
Sibila il vento
l'arbusto trema
piega la chioma
eppure sta
Sibila il vento
par che si spezzi
lo stecco flesso
ora cadrà
S'illude il vento
quanto più spira
tanto più
l'albero chino
l'anima radica
dentro
in silenzio
resisterà
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