Massimo Zavoli Massimo Zavoli
"La mano è la finestra della mente"
(I. Kant)

Tecnica dell'acquaforte

Incisione all'acquaforte-acquatinta

 

In questa spiegazione sulla tecnica dell’acquaforte, userò per la stampa il torchio dell’artista ternano Aurelio de Felice, torchio che mi è stato donato degli eredi nell’anno 2009. La tecnica che userò è il sistema indiretto, cioè usando l'acido.

 

Preparazione della lastra - 1

01

Scelta la lastra di rame o di zinco nelle sue dimensioni, prima di venire incisa ha bisogno di essere carteggiata e lucidata, per evitare che graffi ed impurità possano alterare la futura incisione.
Per prima cosa, bisogna levigare bene la superficie della lastra con carta abrasiva per metalli grana n° 400, poi con quella 800 e così via fino alla 2000, ed in conclusione con lana d'acciaio "0000", per ottenere una perfetta superficie liscia della lastra ed a specchio.

 

Preparazione della lastra - 2

02

Come seconda cosa, bisogna smussare i lati ed arrotondare gli angoli della lastra con una comune lima, e poi, con uno strumento in acciaio affilato che ha una lama triangolare si eliminano le eventuali barbette. Le smussature vengono fatte per evitare che nel momento della stampa, gli spigoli della lastra non lacerino la carta sotto la forte pressione impressa dei due cilindri del torchio.

 

Pulitura e sgrassatura della lastra

03

Questa procedura è molto importante perché la lastra, anche se toccata con le mani, lascia un velo di grasso nella superficie che non assicura il completo fissaggio della vernicetta descritta poi nella fase successiva. Con il Bianco di Spagna (polvere abrasiva finissima), lavorato con alcool a 99°, si sgrassa tutta la superficie utilizzando un panno carta, e successivamente si sciacqua con acqua, facendo attenzione quando si asciuga, di non toccarla nuovamente con le mani.

 

Trattamento delle superfici

04

Con un pennello morbido, si stende uno strato di "Vernicetta" per acquaforte nella superficie superiore della lastra con tratti paralleli ed ortogonali tra loro. Si passa poi alla superficie inferiore ed ai bordi coprendoli con il nastro di nylon marrone da imballaggio poiché questi non devono essere intaccati dall'acido. La lastra è pronta ad essere incisa.

 

Il Disegno sulla lastra

05

Una volta progettato e realizzato il bozzetto su carta, si ricalca il disegno con carta carbone bianca nel lato superiore della lastra, quello verniciato. A questo punto entra in campo l'abilità dell'artista, tanto più è esperto e tanti meno segni gli servono nel disegno preparatorio, perché è lui, poi con la fantasia e la precisione, a costruire l'opera grafica. Il disegno va ricalcato al contrario, cioè speculato verticalmente. Deve apparire come un "clichè", visto allo specchio, perché dopo la stampa il disegno si vedrà al dritto.

 

L'incisione

06

A questo punto per incidere la lastra, c'è bisogno di alcune punte d'acciaio, più o meno sottili secondo l'effetto che si vuole raggiungere (es.: spilla, ago da sarta o da tappezziere, chiodino, punta del compasso ecc...). Si deve graffiare anche un po' la lastra, per essere sicuri che realmente è stato scoperto quel sottile strato di vernice. La punta deve sempre scorrere e mai impuntarsi nel metallo.

 

La morsura in acido

07

Questa è una fase delicatissima e molto difficile. L'immersione in acido o bagno d'acido, è un operazione complicata quindi serve molta esperienza sui tempi di immersione della lastra. Bastano tempi sbagliati per compromettere e rovinare il lavoro. L'acido incide il metallo solo dove non è stato protetto dalla vernicetta. Comunque dopo la morsura, la lastra viene sciacquata ed asciugata con un panno carta e si controlla con una lente d'ingrandimento lo stato delle tracce che l'acido ha lasciato creando dei canalini sul metallo, canalini che corrispondono ai segni lasciati dalla punta d'acciaio nel momento dell'incisione. A questo punto, se l'artista capisce che il bagno d'acido è completo, si pulisce accuratamente la lastra con un solvente (petrolio o acquaragia) e si può fare la prima prova di stampa per vedere se l'incisione ha l'OK dell'artista, altrimenti si ripete il procedimento della morsura e si rifà un'altra prova fino a che l'incisore è soddisfatto del proprio lavoro.

 

Preparazione dell'acquatinta

07 b

Per quest'altra parte del lavoro, c'è bisogno di intervenire di nuovo sulla lastra. La scelta va fatta, per trasformare l'opera in "acquatinta", sul tipo di prodotto da usare: zucchero, sale o colofonia (pece greca). In questo caso, per una particolare granitura sottile, è stata scelta la colofonia. Questa deve essere depositata nella superficie della lastra sgrassata in maniera uniforme con un sacchetto di garza o una scatola predisposta per depositare la colofonia. Successivamente la lastra va scaldata sopra una sorgente di calore per far raggrumare i piccolissimi granelli di pece greca. Restringendosi, lasciano a loro volta dei piccolissimi spazi vuoti dove si vede il metallo sottostante. A questo punto, con il bitume, vanno coperte le aree dove l'acido non deve intervenire, ma quest'ultimo morde dove vede il metallo. La tecnica continua allo stesso modo dell'acquaforte, con più bagni d'acido fino a quando si creano delle zone più chiare e più scure. L'artista sceglie i tempi di mosura secondo la sua sensibilità e il suo modo di vedere l'opera finita.

 

Preparazione dell'inchiostro

08

Prendere con una spatola d'acciaio un quantitativo di inchiostro nella confezione (richiudendola bene successivamente) e depositato sopra ad un piano di marmo, lavorarlo per poterlo ammorbidire aiutandosi con un po' di olio specifico per inchiostri.


Inchiostrazione

09

Acceso un fornelletto elettrico o una piastra riscaldante con piano in alluminio, ci si mette sopra la lastra per riscaldarla un poco, quindi si stende l'inchiostro sulla tutta la superficie, aiutandosi con una spatola di plastica e/o cartoncino con movimenti incrociati.


Il tampone

10

Si toglie la lastra inchiostrata dal piano riscaldato e si passa il tampone sopra l'inchiostro con movimenti ondulatori cercando di farlo penetrare ancora di più dentro tutte le tracce.


Pulitura - 1

11

Con una spatola di plastica si rimuove l'inchiostro in eccesso nella superficie della lastra.


Pulitura - 2

12

A questo punto c'è la pulitura della superficie e dei bordi della lastra strisciando con giornali e/o tela di tarlatana e/o palmo della mano ed altro, secondo dell'effetto che si vuole ottenere. A questo punto la lastra è pronta per essere stampata.

 

Preparazione della carta - 1

13

La carta va tagliata secondo il formato desiderato, ma va piegata e tagliata con il coltello da cucina. Non deve avere i bordi tagliati dritti con cutter o forbici ma sfrangiati. Dal formato Rosaspina Fabriano di cm. 100x70 e come grammatura gr/m2 285, si piega e si taglia a metà, poi si ripiega a metà e si taglia e così via, arrivando ai formati desiderati e successivamente va messa a bagno dentro ad una bacinella.


Preparazione della carta - 2

14

La carta togliendola dalla bacinella dopo almeno 15 minuti, va appoggiandola sopra a dei giornali e si toglie l'acqua in eccesso. La carta non si lacera perché contiene almeno il 60% di cotone.


Posizionamento della lastra

15

La lastra, dopo la pulitura, va appoggiata sopra al piano del torchio e va centrata sulla sagoma di carta già in precedenza predisposta per la centratura.


Posizionamento della carta

16

Si prende il foglio di carta Rosaspina umido e si centra anch'esso sulla sagoma di carta sottostante, come è stato fatto per la lastra.

 

La stampa al torchio

17

Dopo aver posizionato tutto sul piano d'appoggio, la carta, passando in mezzo ai rulli d'acciaio del torchio, con la sua umidità, pesca l'inchiostro dentro ai canalini della lastra e se lo incorporacon l'aiuto del feltro che si muove contemporaneamente.

 

Il risultato

18

La stampa verrà divisa dalla lastra.

 

Il lavoro terminato

19

La stampa appena creata.


Il timbro a secco

20

La stampa ha bisogno del timbro a secco che solo l'artista può applicare.


Il controllo definitivo

21

L'artista, ultimata la stampa, controlla se tutto è effettivamente corretto, cioè se alcune tracce non hanno rilasciato bene l'inchiostro, se ci sono ancora macchie non volute ecc.. Se l'artista non è soddisfatto della stampa, strappa l'opera che è stata appena stampata.


La stagionatura

22

Dopo l'OK dell'artista, la carta va messa ad asciugare per almeno 48 ore poi la stampa va posizionata tra fogli di giornali per 15/20 giorni prima di imbustarla in un sacchetto di nylon per preservarlo dalla polvere.

 

DA SAPERE

• solo l'artista crea il disegno con il proposito di fare la stampa;
• la stampa ultimata viene approvata dall'artista;
• le prove di stampa vengono fatte per vedere l'esito dell'incisione e numerate anteponendo p.d.s. ad un numero limitatissimo di esemplari;
• le prove d'artista devono essere limitate e dichiarate con un numero progressivo e finale anteponendo p.d.a. (non più del 10%);
• tutte le stampe deve portare il numero progressivo e finale con una numerazione di caratteri arabi (es. 15/30) oppure romani (es. XV/XXX), devono essere firmate dall'artista e devono avere un titolo tutto rigorosamente a matita;
• il formato della carta deve essere preparato tagliandolo in modo che i bordi vengono sfrangiati;
• è un requisito importante apporre l'indicazione della data dell'incisione.